Come scrivere un romanzo: Il controllo della bozza


scritturaBuongiorno amici, eccomi con un nuovo articolo. È già trascorsa una settimana? Ok, vediamo come sfruttare questo spazio per guidarvi nel controllo della bozza.

Prima di tutto vi consiglio di essere positivi, al di là degli eventuali errori, distrazioni, incongruenze che si possono trovare, poiché, criticarsi o lamentarsi di quanto scritto, non porta a nulla. Diversamente è lo studio di quanto fatto, che ci porta a capire cosa cambiare, cosa aggiungere e cosa togliere. Ciò si può fare solo “amando” la nostra opera dalle prime battute. In fondo, è come un figlio, un figlio che non abbandoni solo perché ha un neo.

Mettiamoci di fronte alla bozza pensando che buona parte del lavoro sia già stata fatta, adesso abbiamo una base su cui lavorare. Vi garantisco che questa è la fase più bella, io la chiamo “la fase del taglio e del cucito“. Abbiamo, infatti, un vestito grezzo, ora dobbiamo renderlo funzionale ed esteticamente bello.

S’inizia leggendo la bozza dal pc (poi vi spiego perché questa precisazione) e dedicandoci ad un capitolo alla volta. La storia è nostra e dobbiamo usare ciò che serve per renderla come vogliamo noi. Non dimentichiamo di tenere sempre presente ciò che vogliamo narrare. Molti manuali dicono di non usare avverbi, di ridurre gli aggettivi, io dico che dipende da cosa vogliamo raccontare. Siamo perfettamente in grado di capire dove abbiamo esagerato.

È probabile che durante la lettura nascano dei dubbi, è normale, non possiamo certo sapere o ricordare tutto. Quindi, diamo spazio al controllo e allo studio. Verificare sempre che le fonti siano attendibili, se troviamo diverse versioni e nessuna è data per certa, scegliamo quella che ci fa più comodo o quella che c’ispira di più. Lasciamo il capitolo e cerchiamo ciò che c’interessa sapere.

Durante questa fase potrebbe capitare di avere nuove idee, se riguardano il capitolo in corso, scriviamo subito, se riguarda un altro momento della storia, annotiamo.

Terminato col primo, fate così per tutti gli altri capitoli. E no, non dite che così è un lavoraccio! Volete o non volete che il vostro romanzo sia un capolavoro? Mai correre, mai scrivere quando non ce la sentiamo o quando qualcuno quasi c’impone di andare avanti. Un autore per scrivere non deve avere solo tempo, ma anche l’anima presente. A tal proposito vi do dei consigli.

  1. Mai dirsi “Domani mi dedico al romanzo… domani scrivo questo…” perché per il nostro spirito, nel momento che lo pensiamo, lo sta già facendo, l’indomani potremmo vedere la cosa come un già fatto e quindi annoiarci.
  2. Mai dire “Mi manca l’ispirazione”, non è affatto vero. È la stanchezza che ci fa credere ciò. Il nostro romanzo è in noi e non ci manca una virgola. Quindi, lasciamo anche l’idea di scrivere e distraiamoci passeggiando, ascoltando musica o come più ci è congeniale.

Ricordate che non avete una data di scadenza e che se lasciate il romanzo ora, non è detto che domani non possiate riprenderlo. Anche chi lavora, avrà sempre cinque minuti per annotare le nuove idee.

Questa è la limatura della bozza, la parte in cui l’opera si è delineata. Quella che ci ha entusiasmato di più e che ci fa desiderare di continuare. Assolutamente no. Ora è il momento di riporlo almeno per un mese.

“Dimenticare” il nostro racconto ci servirà per trovare i probabili refusi.

Alla prossima

Annalisa

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