Intervista a Erika Breglia, in arte “Rerinkin’s Artbook”


Rerinkin's-Artbook-1Lei si chiama Erika Braglia, ed è una disegnatrice giovane e talentuosa, che ama lasciarsi guidare dalla fantasia e, a quanto ho avuto modo di vedere, si tiene ben alla larga dal rappresentare personaggi banali, scontati e già visti ovunque. La prima parola che mi è venuta in mente quando ho iniziato a spulciare i disegni pubblicati sulla sua pagina Facebook è “originalità“; la seconda è “sperimentazione“. Se date un’occhiata ai suoi lavori, vi renderete conto di come questa simpatica (ironica e autoironica) artista, si diverta nel dilettarsi in stili e rappresentazioni molto diversi tra loro, ognuna con una propria identità, ognuna con una singolarità che è impossibile non cogliere. Come altri bravissimi artisti prima di lei, anche la ventiquattrenne Erika ha deciso di dedicarci un po’ del suo tempo e rispondere a qualche nostra curiosità. Per scoprire cosa ha deciso di raccontarci, seguitemi. 😉

Rerinkin's-Artbook-2Da quanto tempo disegni? Quanti album hai cestinato prima di realizzare un disegno che ritenessi soddisfacente?

Disegno da che ho memoria, ma questo non significa che faccia disegni di buona qualità, anzi! Reputandomi sempre poco competente nonostante i complimenti di amici e familiari, ho spesso mandato all’aria tutto quello che stavo facendo per rifarlo più volte prima di esserne perlomeno un po’ convinta. Talvolta sono arrivata ad abbandonare alcune cose anche per lunghi periodi prima di riavere l’energia ed il coraggio per affrontarle nuovamente e ammetto che tutto ciò mi ha aiutata un po’, spesso ho bisogno di risolvere dei conflitti interni prima di sentirmi a mio agio con foglio e matita! Ricordo che il mio primo “set da pittrice” mi fu regalato dai miei nonni in periodo a cavallo tra l’asilo e le elementari; mi fecero fare un cavalletto, delle tele, una tavolozza, un completino ed un cappellino tutto su misura! Ho dei bellissimi ricordi dei primi approcci con la pittura, poi però anziché coltivarla la misi da parte per studiare riprendendola solo al liceo (in parte).

Rerinkin's-Artbook-3Quanto tempo fa e in che occasione hai iniziato a lavorare in digitale?

Mi regalarono la prima tavoletta grafica al liceo, al mio compleanno e iniziai da subito ad usarla, l’ho sempre presa come uno svago, un gioco, un piccolo hobby! E difatti non mi ci ero mai concentrata troppo fino a quest’anno che mi è stata regalata una tavoletta della Wacom. Questa tavoletta è diecimila volte più performante della vecchia e mi sono resa conto di non essere in grado di fare granché, così mi diverto partendo dalle basi e le varie sperimentazioni! Devo dire che rispetto ad anni fa, quando mi spaventava molto il digitale perché molto legata al tradizionale, adesso prendo molto più in considerazione il lavoro in digitale, se fatto bene e con i mezzi giusti è spettacolare! (Anche se preferisco sempre lavorare tradizionalmente perché riesco ad esprimermi meglio!)

Quali sono le maggiori difficoltà che un artista può incontrare lavorando in digitale?

Immagino siano molteplici! Vanno dall’approccio con la tavoletta grafica all’approccio con i vari programmi di grafica! Ad esempio io ho sempre usato Photoshop e lo ritengo un programma validissimo e pieno zeppo di opzioni diverse per rendere al meglio ma al contempo non avendo mai fatto corsi e imparando da sola lo trovo giustamente estremamente difficile, ho iniziato ad usare Manga Studio e, sebbene sia limitatissimo rispetto a Photoshop mi ci trovo molto meglio perché nella mia “incapacità” mi trovo davanti un programma semplificato e sbrigativo, tutto quello di cui sento il bisogno per schizzare, abbozzare e disegnare! Se poi ho bisogno di più cose torno a lavorarci su Photoshop, ma io ho nominato solo due noti programmi per disegnare e ce ne sono tantissimi in realtà! Reputo che la questione di difficoltà con il digitale sia direttamente proporzionale al modo che ha una persona di rapportarsi ad un determinato programma, ma anche ad una determinata tavoletta!

Rerinkin's-Artbook-4Abbiamo capito che ami sperimentare. Qual è l’esperimento di cui vai più fiera?

Difficile a dirsi, raramente vado fiera di qualcosa di mio, penso sempre che potrei migliorare, potrei fare le cose in modo diverso.. insomma, sono altamente autocritica quindi difficilmente riuscirei a trovare qualcosa che mi renda fiera! Anni fa probabilmente avrei risposto allo stesso modo ma linkando al contempo il mio primo autoritratto su tela ad olio con tutti quegli elementi molto personali, ma riguardandolo oggi mi fa un po’ imbarazzo, è molto piatto. Se mi sforzo potrei azzardare a dire che però gli ultimi ritratti che ho fatto mi rendono un po’ felice! Perché quelli non sono mai stata in grado di farli, dal vivo ad esempio ho ancora tanti problemi ma ho notato un grande miglioramento con le proporzioni e questo mi solleva molto! Con il tempo li apprezzerò maggiormente magari!

Com’è il rapporto con i tuoi fan? Senti che il tuo lavoro sia davvero apprezzato?

Ho un rapporto che reputo bellissimo! Mai, ripeto MAI, mi sarei sognata di creare una pagina e di avere così tanta gente che mi seguisse! Eppure, sono tutti lì! Sono sempre tutti davvero gentili e disponibili nonostante io mi assenti spesso e sia sempre affaccendata! Per il poco tempo che ho mi piace organizzare ad ogni traguardo un piccolo contest facendo scegliere a loro cosa disegnerò per ringraziarli, ma mi piacerebbe davvero tanto, appena sono libera, creare una sorta di disegno interattivo! vorrei far partecipare tutti e far scegliere qualcosa ad ognuno di loro e poi inserire i loro nomi nel disegno! Mi fanno sentire davvero apprezzata nonostante mi reputi al di sotto della mediocrità!

Rerinkin's-Artbook-5Vivresti d’arte? Come vedi la tua vita da qui a 5 anni?

Ouch. Bellissima domanda! E’ praticamente quello che vorrei fare e che sto cercando di fare. Io per arte intendo moltissime cose, non solo il disegno, avendo svariati hobbies artistici mi piacerebbe un giorno riuscire a mantenermi grazie a queste cose, sarebbe fantastico! Chiaramente devo lavorare duramente per far sì che ciò accada e dovrei anche farmi un “nome” nel campo, una certa “fama”, altrimenti è quasi impossibile! Se catapulto la mia mente tra 5 anni, mi sale un’ansia immensa! Avrei 29 anni, mi auguro di essere finalmente laureata e di aver trovato un lavoro che mi permetta di avere una casa tutta mia assieme al mio ragazzo. Mi piacerebbe realizzare il sogno di lavorare assieme avendo le stesse passioni che ci legano, di realizzare un fumetto una volta per tutte dopo i dovuti studi, di fare dei dipinti enormi che per mancanza di tempo non realizzo mai e magari qualche chiletto in meno non guasterebbe mica! (ride a crepapelle, ndr) Scherzi a parte, rimanendo con i piedi per terra, tutto ciò sarebbe molto bello, ma se non dovessi farcela, ce l’ho sempre come sogno futuro e mi andrebbe bene tutto, qualsiasi lavoro anche fuori al campo artistico purché riesca a dedicarmi all’arte nel mio tempo libero e stare con il mio ragazzo e la mia famiglia.

Si può vivere d’arte? Se si, credi che solo ”Chi la dura la vince”?

Come accennavo sopra, penso che sia possibile! Ma bisogna senz’altro avere la giusta esperienza ed essere bravi e amanti di ciò che si fa, altrimenti bisogna, con un grandissimo colpo di fortuna, cavalcare l’onda del successo il più possibile tramite un certo tipo di pubblico. Ma sono pienamente credente che chi la dura la vince e non mi abbasserei mai a sotterfugi per piacere alla gente, io amo essere me stessa e non so mentire per niente! Oltretutto detesto essere “comandata”!

Rerinkin's-Artbook-6Qual è il rapporto tra fortuna e talento nell’arte? Quanto è importante il fattore fortuna nell’affermazione di un artista?

Talvolta credo sia determinante, altre invece che sia marginale la fortuna. Per me c’è bisogno di un giusto equilibrio, ad esempio, se si diventa famosi per una cosa di dubbio gusto che ha fatto solo scalpore, ma che al contempo manca di ogni tipo di tecnica o pensiero sensato, quella cosa non ha senso di esistere ed essere vista, perché ci sarà solo una certa fetta di pubblico a seguirla ed è quel tipico pubblico boccalone e ignorante che non si ferma a pensare, vuole solo curiosare perché il diverso attira molto ma che reputa anche ridicolo e per qualche strana ragione non riesce a scollargli gli occhi di dosso. Un fenomeno da baraccone insomma!
Poi ci sono invece le persone che sono bravissime tecnicamente, che hanno raggiunto una maturità ed uno stile personale completo e che possono anche permettersi di cambiare totalmente quello che hanno fatto; loro avranno dalla loro parte l’esperienza e la tecnica che mi auguro valgano molto di più della semplice “botta”. Sono una persona che tende moltissimo a vedere del buono in tutto pur restando con i piedi per terra, per me gli artisti veri sono quelli che hanno talento e basta e NON se ne vantano.

Un progetto a cui stai lavorando attualmente, ti va di descrivercelo?

Volentieri! Attualmente sto lavorando a dei costumi su commissione, ma di mio ho in progetto varie cose da disegnare e dipingere.
Ho recentemente scoperto la Fudepen e me ne sono innamorata, mi sta aiutando molto ad essere meno impacciata negli schizzi e nella creazione di personaggi! Un mio grande sogno è quello di realizzare una storia a fumetti, lotto per imparare qualcosa in questo campo sebbene io abbia scelto una strada molto classica (liceo artistico con impostazione accademia e attualmente pittura all’Accademia di Belle Arti) e voglio anche realizzare una serie di tele a tema: “Sogno”.
Per me è importantissimo sognare, sono tra quelle persone che durante il sogno notturno riescono a rendersi conto di ciò che sta vivendo e modificare tutto a proprio piacimento, ma non sottovaluto quelli ad occhi aperti! Sono costantemente distratta perché la mia mente è sempre altrove, non lo faccio nemmeno apposta e immagino di tutto. Mi piace molto estraniarmi dal mondo perché imparo a vederlo in diverse prospettive, talvolta è etereo, come adoro vederlo ma altre è anche angosciante. E’ il caso di stanotte, ad esempio: ho sognato di non essere in grado di correre, dovevo farlo a tutti i costi perché altrimenti non avrei potuto aprire gli occhi ed alzarmi da letto. Esausta, racimolo tutte le mie forze arrivando verso la porta dei miei occhi e di conseguenza svegliandomi. Voglio dipingere tutti questi aspetti della mia mente; ho raggiunto una certa accettazione del mio inconscio per volerli fare e voglio che tutti possano esserne partecipi perché tramite quello che vedo io possano vedere quello che anche loro vedano, tutti sognano ma non tutti si soffermano a pensarci.

Abbiamo finito immagino! Vorrei ringraziarti tantissimo per l’intervista e per la possibilità che mi hai dato ad esprimermi anche scrivendo 🙂 sono un po’ logorroica quando scrivo e tendo a parlare troppo quindi scusami se ho scritto molto, non sono capace ad essere sintetica!

Siamo noi a ringraziare questa simpaticissima artista per il tempo che ci ha dedicato e vi lasciamo il link alla sua Pagina Facebook , invitandovi a scoprire anche il suo profilo su DeviantArt.

Annarita Tranfici

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