Intervista a Silvia Maira, autrice di “Un cuore a metà”


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Buongiorno e buon inizio settimana a tutti voi, amici del Ritrovo.

Oggi accogliamo con piacere un’altra scrittrice esordiente, Silvia Maira, autrice di un romance pubblicato recentemente dalla Lettere Animate Editore, dal titolo “Un cuore a metà” (disponibile su Amazon e tutti gli altri store digitali) e di cui potete leggere lo spin-off (scaricabile gratuitamente da Amazon).

Silvia Maira vive a Marsala, è sposata ed è mamma. Si è diplomata al liceo classico Giovanni XXIII della sua città.
“Un cuore a metà” è il sunto delle sue passioni, quella per la scrittura, per la lettura e per la musica.
Ama scrivere ascoltando le eleganti melodie del maestro Morricone, ma il suo libro ha tratto ispirazione anche dalle canzoni di Gino Paoli, Claudio Baglioni, Antonello Venditti e Mina.
Il suo film preferito è Nuovo Cinema Paradiso.

Vediamo cosa ci racconterà di sé e della sua “avventura” nel mondo della scrittura in questa intervista. 

Quando è nata la tua passione per la scrittura? Da quanto ti ci dedichi con costanza?
La mia passione per la scrittura nasce durante gli anni del liceo, portandomi a collaborare con un giornale locale, scrivendo articoli sulla realtà della mia città. Mi dedico costantemente alla scrittura da due anni e mezzo.

Hai mai partecipato a concorsi letterari? Se sì, quale è stata la tua esperienza?
No, non ho mai partecipato ai concorsi letterari.

Scrivi solo romanzi o ti dedichi volentieri anche a racconti, poesie, articoli e saggistica?
La mia passione sono i romanzi d’amore o comunque che parlano di sentimenti, ma mi sto anche cimentando in una raccolta di racconti.

Quando e come è nata l’ispirazione che ti ha portato a scrivere la tua ultima fatica letteraria?
In molti mi hanno fatto questa domanda. In seguito alla perdita di un familiare ho sentito il bisogno di stare un po’ per conto mio, sentivo il bisogno di mettere nero su bianco i miei pensieri. Poi una notte ho sognato una grande ed elegante villa abitata da un uomo affascinante. Così ho iniziato a scrivere UN CUORE A META’, immaginando chi potesse essere quell’uomo, che nome avesse…e via dicendo e così è nato il protagonista maschile, Ruggero Serravalle.

Riesci ad essere più produttivo di giorno o di notte?
Scrivo la sera o di notte.

Il punto di forza del tuo romanzo.
In realtà rispondo con le parole di chi lo ha letto. Affascina molto Ruggero, un uomo di sessant’anni, imprenditore romano del settore alberghiero, che si innamora perdutamente di Aida, agente immobiliare, siciliana, trent’anni più piccola di lui. Io ho cercato di descrivere bene i paesaggi, le ambientazioni e persino gli odori e i sapori.

Il tuo romanzo dal titolo “Un cuore a metà” piacerà sicuramente a tutti quei lettori che… vogliono emozionarsi e viaggiare con la mente grazie alla forza trainante della lettura, si rivolge a chi crede che esista ancora un sentimento vero come l’amicizia, che l’amore vero va vissuto sempre e comunque. Si rivolge a chi sa emozionarsi davanti ad un tramonto sul mare e a chi subisce l’innegabile fascino di Roma.

Quanto tempo dedichi all’editing dei tuoi lavori? Sei un perfezionista, di quelli che trascorre ore ed ore a tentare di migliorare quanto più possibile il suo manoscritto, o una volta terminato parti subito alla volta di una nuova avventura?
Cerco sempre di curare i miei lavori più che posso, leggo, rileggo e trovo sempre qualcosa da migliorare.

Secondo te, dopo quanto tempo e secondo quali condizioni un autore può davvero definirsi uno scrittore?
Un autore potrà definirsi uno scrittore quando avrà un pubblico di lettori che lo segue costantemente, quando ha diversi lavori all’attivo e anche quando potrà vivere di questo lavoro.

Taccuino o notebook? Penna o tastiera?
A secondo di dove mi trovo, a casa pc, in riva al mare foglio e matita.

Qual è l’aspetto più “eccitante” dell’essere scrittore?
Creare dei personaggi, che amano, vivono, parlano e pensano, grazie alla mia penna.

E quale quello più noioso?
Non trovo nulla di noioso!

Cosa pensi del self-publishing? È un’alternativa all’iter editoriale tradizionale a cui ricorreresti?
Non ne posso parlare, non ho esperienza.

Oltre ad essere uno scrittore, sei anche un lettore?
Assolutamente sì. Non si può scrivere senza prima aver letto, tanto, tanto e di tutto!

Se avessi la possibilità di scegliere un unico titolo, quale sarebbe il romanzo che definiresti senza dubbio il tuo preferito?
Qui mi viene difficile scegliere! Sono molto indecisa… Le pagine della nostra vita, di Nicholas Sparks.

E quale ti sentiresti di consigliare ad un adolescente che vuole avvicinarsi alla lettura?
Il diario di Anna Frank, semplice, scritto da una ragazzina che racconta con la sua visione della vita la drammaticità degli eventi di quegli anni.

La tua favola preferita da bambino/a.
Cenerentola.

“Io leggo perché…” Perché mi rilassa, mi arricchisce e tiene in allenamento il cervello.

“Io scrivo perché…” Perché è uno spazio tutto mio, perché posso esprimere me stessa, perché è una casa di cui ho le chiavi solo io.

Cosa credi cerchino i lettori in un romanzo? E cosa vuole offrire il tuo?
Se decidi di leggere un romance, è chiaro che vuoi leggere di sentimenti, di amore, di famiglia. Il mio romanzo è un ricamo di sentimenti, l’ho sempre definito così piuttosto che limitarlo nell’espressione romanzo sentimentale.

Quale di queste parole ti definisce di più? Sognatore – Pragmatico – Riflessivo – Impulsivo – Tenace – Cinico – Fantasioso – Pazzo – Eclettico – Poliedrico.
Sono un poliedrico e tenace sognatore riflessivo.

Se avessi l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con uno scrittore del passato, chi faresti accomodare al tavolo con te? Perché?
Luigi Pirandello e finalmente potrei chiedergli come gli è venuto in mente di scrivere il personaggio de Il fu Mattia Pascal o dello Zì Dima Li Causi, che è rimasto chiuso dentro la giara nel tentativo di aggiustarla.

C’è un libro che ami particolarmente e di cui ti piacerebbe vedere realizzata la trasposizione cinematografica?
Sì, il mio!

Un libro recente che proprio non ti è piaciuto.
Non è elegante dirlo, ma ha avuto ottime recensioni ed è stato pubblicato da una CE dal nome altisonante!

Un presunto “caso letterario” a tuo parere fin troppo pompato.
Non so, non seguo casi che fanno clamore. Nella scelta degli autori e delle letture sono molto autonoma.

Cosa si potrebbe fare, a tuo parere, per incentivare la lettura?
Le case editrici dovrebbero dare più spazio ai giovani ed invece sono pochissimi gli editori che lasciano spazio agli esordienti, o meglio tutti dicono di accettare lavori di esordienti, ma pochi lo fanno realmente. Gli esordienti hanno l’entusiasmo di chi è ancora all’inizio.

Il libro che hai portato con te durante queste vacanze estive?
Dovrei scrivere l’elenco, quest’anno solo colleghi esordienti!

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2 pensieri riguardo “Intervista a Silvia Maira, autrice di “Un cuore a metà”

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